18 SETTEMBRE
SAN GIUSEPPE DA COPERTINO, sacerdote
Memoria (bianco)
SAN GIUSEPPE DA COPERTINO, SACERDOTE (dal Messale Serafico)
San Giuseppe nacque a Copertino (Lecce) nel 1603 e fu ricevuto nell'Ordine dei Minori Conventuali. Ordinato sacerdote nel 1628, si diede con fervido zelo alle opere del sacro ministero per la salvezza delle anime. Si distinse per una grave austerità di vita e intenso spirito di orazione. La sua vita è contrassegnata da straordinarie estasi e frequenti miracoli, che lo resero una delle figure più interessanti della mistica cristiana. Per l'esuberanza dei celesti carismi, dovette spesso cambiare convento, onde evitare fanatismi popolari, ma rifulsero sempre in lui l'umiltà e l'incondizionata obbedienza. Grandissima fu la sua devozione alla Santissima Vergine. Morì in Osimo, nelle Marche, il 18 settembre 1663. Fu canonizzato da Clemente XIII. Viene invocato dagli esaminandi e dagli studenti come loro protettore.
ANTIFONA D'INGRESSO
L'amore di Dio è gloriosa sapienza,
e quelli, a cui essa si manifesta,
amano mirarla e conoscere le sue grandezze.
COLLETTA
O Dio, che con mirabile sapienza
hai voluto attrarre ogni cosa all'unigenito tuo Figlio,
fa' che, elevandoci dalle terrene cupidige,
per i meriti e l'esempio di san Giuseppe da Copertino,
possiamo conformarci pienamente allo stesso tuo Figlio.
Egli è Dio e vive e regna con te nell'unità
dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRIMA LETTURA (Cor 12, 31 - 13, 8a)
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, desiderate intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime. Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita. E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe. La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine.
SALMO RESPONSORIALE (da Salmo 24)
Guidami nella tua verità, o Signore
A te, Signore, elevo l'anima mia,
Dio mio, in te confido: non sia confuso!
Chiunque spera in te non resti deluso.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua verità e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza,
in te ho sempre sperato.
Buono e retto è il Signore,
la via giusta addita ai peccatori;
guida gli umili secondo giustizia,
insegna ai poveri le sue vie.
Tutti i sentieri del Signore
sono verità e grazia
per chi osserva il suo patto
e i suoi precetti.
CANTO AL VANGELO
Alleluia, alleluia.
Il Signore guarda l'umile con benevolenza
e lo fa alzare dalla sua bassezza.
Alleluia.
VANGELO (Mt 11,25-30)
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».
SULLE OFFERTE
Accetta, Signore, l'offerta del nostro servizio sacerdotale
nel ricordo di san Giuseppe da Copertino
e concedi che, liberi dagli affanni e dagli egoismi del mondo,
diventiamo ricchi di te, unico bene. Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO (delle Sante Vergini e dei Santi Religiosi)
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Nei tuoi santi, che per il regno dei cieli
hanno consacrato la vita a Cristo,
noi celebriamo
la mirabile opera della tua provvidenza,
che richiama l’uomo
alla santità dell’origine
e gli fa pregustare i doni
per lui preparati nel mondo nuovo.
E noi,
uniti agli angeli e ai santi,
con voce unanime
cantiamo senza fine l’inno della tua gloria:
ANTIFONA ALLA COMUNIONE (Sal 68, 30-31. 33)
Io sono infelice e sofferente;
la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.
Loderò il nome di Dio con il canto,
lo esalterò con azioni di grazie,
Vedano gli umili e si rallegrino;
si ravvivi il cuore di chi cerca Dio,
DOPO LA COMUNIONE
Ci hai saziato, Signore, alla mensa degli Angeli:
come, per la virtù di questo Pane,
concedesti a san Giuseppe da Copertino
di superare tutte le prove della vita,
così donaci di progredire di virtù in virtù
fino al raggiungimento del tuo possesso beatifico.
Per Cristo nostro Signore.