
Originariamente Scritto da
Laudato Si’
In realtà in
Acaz la
z va letta correttamente sonora (cioè dolce, [dz], come quella di
zona), come ricorda il
DOP. Il fraintendimento s’evita comunque in quanto nell’altra parola (ci siam capiti…) è in vece pronunziata sorda (aspra, [ts], come quella di
zitto o di
pizza).
È difficile da capire, perché non vi sono regole che raggruppano tutt’i casi.
In generale la
z iniziale è aspra se la sillaba seguente inizia con una consonante sorda (
c,
f,
p o
t) e dolce se la medesima sillaba principia per
z o per consonante sonora (
b,
d,
g,
l,
m,
n,
r o
v), ma non mancano eccezioni (per esempio in
zaffiro è dolce, in
zanna è aspra).
All’interno di parola è in genere aspra se preceduta da
l (come in
sfilza) e dolce se seguìta da dittongo o iato di due vocali (come in
zaino), ma anche qui vi son casi in cui non è così (in
elzeviro è dolce; nel secondo caso, se la prima delle due vocali è
i, è aspra, ma ad esempio – eccezione alla eccezione

– in
azienda torna ad essere dolce); è sempre aspra nei suffissi dei sostantivi (come
speranza,
grandezza,
pagliuzza), nelle uscite in
-ènza (
sapienza,
scienza) e nei verbi in
-azzàre (
scopiazzare); è, poi, generalmente dolce se è scritta scempia in mezzo a due vocali a lor volta non precedute né seguite da altre vocali (
bizantino), ma vi sono molte eccezioni (ad esempio, è aspra in
nazismo e in
bazar, nei plurali dei sostantivi che al singolare l’hanno aspra e nelle coniugazioni verbali degl’infiniti uscenti in
-ziàre); è in generale aspra se preceduta da
n (
dinnanzi) o
r (
terzo), ma è dolce in
romanzo e derivati; è più spesso aspra se intervocalica e scritta doppia (
pezzo), ma è dolce ad esempio in
azzurro,
mezzo ed in tutta la coniugazione dei verbi in
-izzàre (
organizzare).
Queste son regole empiriche che risolvono alcuni casi, ma per molti altri non vi son norme ricavabili e l’unico modo per sincerarsi della pronunzia corretta è la consultazione del dizionario.
Da notare una piccola curiosità (giusto per complicare le cose

): la parola
razza ha la
z aspra se significa ‘gruppo d’individui, stirpe’, ma dolce se significa ‘pesce’ o ‘raggio’.
(Chiedo scusa per l’
off-topic sulla dizione della
z – anche se in realtà così
off-topic forse non è, giacché troppo spesso si senton dagli amboni letture pittoresche e alternative di questa lettera!).