Questo non significa certo ritirare la CEI dalla sua funzione naturale, verso la società civile.
A me è parso proprio che fosse una totale assenza volitiva e di idee, camuffata con trine e pizzi, gioielli spesso di tolla.
Il compito di interpretare la società, si fa anche con associazioni e movimenti, non per forza con i partiti, specie dopo l'arrivo al Soglio del Papa attuale.
Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande. BXVI
Hai ragione, ma cos'avrebbe dovuto fare Bagnasco? Da un lato, vinta la battaglia del referendum sulla legge 40, non ci sono state altre grandi battaglie, almeno nei primi anni, poi c'è stato il Family Day per la legge Cirinnà, ma lì c'era già la vicepresidenza Galantino. Mentre Ruini ha spaziato per ogni dove, accrescendo enormemente l'autorevolezza della CEI presso le istituzioni italiane, Bagnasco s'è trovato, in primis, un predecessore talmente bravo ch'era difficile da eguagliare, come chi nella Juve è arrivato dopo Platini, o dopo Del Piero; in secundis, ha avuto prima la segreteria di Stato di Bertone, poi la vicepresidenza Galantino, cos'avrebbe potuto fare? Forse intervenire più decisamente con i Family Day, questo sì, ma forse in quelle circostanze aveva ricevuto ordini precisi.
ripeto: cos'avrebbe dovuto fare? Fammi un esempio di qualcosa, qualche iniziativa, qualche proposta di legge, qualche manifestazione, che avrebbe dovuto fare e non abbia fatto: per pigrizia, per negligenza, per mani legate, poi vediamo, ma fammi un esempio. Il primo Family Day, quello che ammazzò i DICO di Prodi, si tenne a maggio 2007, lui era diventato presidente CEI a marzo, qualcosa per dare impulso all'organizzazione avrà fatto. Poi gli altri due Family Day, nel 2015 e 2016 si svolsero senza l'appoggio ecclesiale, e lì penso che Bagnasco abbia avuto ordini precisi. Tolti i Family Day, che altre grosse battaglie da combattere ci sono state?
Ripeto, stiamo parlando del Presidente della CEI, non del Viceparroco di Arenzano.
Ogni stagione ha le sue necessità, nei dieci anni del Card. Bagnasco la CEI ha perso tutta la grinta della stagione Ruiniana, riducendosi all'irrilevanza.
Non si tratta sempre solo di fare battaglie, ma anche di aprire prospettive pastorali nuove.
Anche a livello di documenti, mi viene in mente "Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia" del 2001, molto intelligente, frutto di una vera sinodalità episcopale, ricco di spunti, avrebbe dovuto guidare la chiesa per un decennio.
Negli anni di Bagnasco nulla di significativo nemmeno sotto quell'aspetto.
Ma stiamo andando o.t.
Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande. BXVI
Scusate il titolo della discussione è ancora Il Collegio Cardinalizio: notizie, commenti e approfondimenti
o è cambiato?
Non mi sembra cambiato, difatti in queste ultime pagine s'è parlato breviter del Cardinale Bagnasco, che compie 80 anni e per la Ingravescentem aetatem esce dal Conclave, rectius non potrà più entrarvi, poi con grande concinnitas del Cardinale Bassetti e del Cardinale Zuppi.
Il Corriere della Sera, trovando sponda sulla Stampa che intervista direttamente il Cardinale, pubblica ampi stralci d'un libro che il Card. Müller sta pubblicando, insieme alla giornalista del Messaggero Franca Giansoldati, in uscita nei prossimi giorni. Il Cardinale ch'era stato nominato Prefetto della CDF da Benedetto XVI parla un po' di tutto: TC, Becciu, nomine, uno sguardo panoramico a 360°. ------ https://www.corriere.it/cronache/vat...d820c4d4.shtml