Certo che lo sapeva. Lo sappiamo noi poveri fedeli laici, vuoi che il Metropolita di Milano (benché non si sia ritenuto di dargli la porpora..) non lo sapesse? Suvvia, è tutto un gioco fra dire/non dire..E nominare taluni e non altri come cardinali, ha un'importanza fondamentale in un evento che, necessariamente, avverrà in un futuro non molto lontano! Più nomino candidati pressoché sconosciuti.. più la rosa dei "papabili" si restringe.Salvo alcune eccezioni, certo...Chiedo scusa per alcuni errori di scrittura, sto utilizzando lo smartphone!
In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus charitas!
Credo che la cosa più sensata che avrebbe dovuto fare il Papa era quella di proporre o un incarico curiale o la sede di Lisbona a mons. Alves Aguiar e, se questi accettava uno dei 2, allora lo nominava cardinale. Altrimenti non ha nemmeno senso una porpora del genere...
In spiritu et veritate oportet adorare.
Nomina effettivamente insolita. Essa segue quella del Patriarca di Lisbona, Sousa Valerio, senza proroghe al patriarca uscente card. Clemente.
La ragione della nomina del card Alves Aguiar a vescovo di Setubal secondo me, è non farlo trasferire a Roma e, al contempo, impedire che un cardinale sia ausiliare di un vescovo, sia pure Patriarca di Lisbona.
Insomma penso che abbiano prevalso ragioni pratiche: il neo cardinale non vuol trasferirsi a Roma e lasciare il Portogallo. E non mi sembra un buon inizio per un giovanissimo cardinale, di soli 49 anni.
Del resto sono sorprendenti pure le sue dichiarazioni sul compito della GMG che sono proprio tecnicamente contrarie alla dottrina della Chiesa. Ogni cristiano è chiamato a convertire e non ci si può nascondere dietro belle parole.
Sembra che papa Francesco abbia in qualche modo voluto premiare la Chiesa portoghese con tre cardinali elettori perché anche il patriarca di Lisbona, Sousa Valerio, dovrà essere nominato cardinale elettore e perché l'attuale patriarca emerito card Clemente ha soli 75 anni e non gli è stata accordata una proroga.
Uno di quei miracoli a cui ci ha abituato papa Francesco, che ci lasciano perplessi e ci spingono a non avventurarci troppo in improbabili previsioni sulle nomine.
Invece il corto circuito intorno al cardinale ex rettore maggiore dei Salesiani, Fernandez Artime, cardinale elettore non vescovo, è frutto di una di quelle stramberie a cui costringe a volte l'improvvisazione di papa Francesco.
È nel carattere del papa parlare a getto e così pure prendere decisioni improvvisate, che invece richiedono riflessione e non agire d'impulso. Ciò a volte lo spinge a delle retromarce non sempre opportune, come per esempio sul perdono accordato a padre Rupnik o, in anni passati, al pedofilo di CL don Inzoli.
Come sempre noi ci affidiamo alla illuminazione dello Spirito Santo.
Condivido la riflessione. A nota di margine, guardando al sacro collegio alla data del prossimo 30 settembre, vediamo che per rientrare nel numero dei 120 cardinali elettori canonici si dovrà attendere addirittura la fine del 2024. Perchè non si valuta di alzare il numero canonico di cardinali elettori?
Secondo me, il discorso sulle scelte cardinalizie è molto più semplice. Non ci sono calcoli, riflessioni su presunte o vere questioni di opportunità. Sappiamo che il Papa compila da solo (l'ha detto lui più volte) la lista dei futuri porporati e ha abbondantemente dimostrato di non guardare ad alcun "principio tradizionale", a cominciare dalla storia e dal prestigio della sede. Se c'è una personalità che lo colpisce in modo particolare, gli dà la berretta. Vuoi per un significato "politico" (Aveline a Marsiglia e il suo ruolo di pontiere fra le sponde del Mediterraneo, così come Montenegro ad Agrigento), vuoi per ragioni di presenza della Chiesa in terre lontanissime (Marengo in Mongolia), vuoi perché ne apprezza le qualità "mangeriali" (Aguiar), vuoi perché intende omaggiare figure eroiche della Chiesa (Rosa Chavez a San Salvador). E' uno schema di rottura che va avanti da dieci anni, può piacere o no, ma io non ci vedo chissà quali disegni dietro. Semplicemente, al Papa "piace" una persona e la fa cardinale. Fino al punto da derogare in modo abbastanza insensato alla norma che prevede l'ordinazione episcopale di un sacerdote che compirà 80 primavere fra 17 anni.
In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus charitas!
Non sarei così sicuro su quel "dovrà essere" in merito a una possibile creazione cardinalizia del nuovo Patriarca di Lisbona, in quanto è ormai assodato che non esistano più "sedi cardinalizie".
In ogni caso i cardinali elettori di nazionalità portoghese sono già tre (Manuel Macário do Nascimento Clemente, Patriarca emerito di Lisbona, 75 anni; António Augusto dos Santos Marto, Vescovo emerito di Leiria-Fatima, 76 anni; José Tolentino Calaça de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la cultura e l'educazione, 57 anni), diventeranno quattro sabato con la creazione di Mons. Aguiar.
«Vigilate ergo; nescitis enim quando dominus domus veniat».
(Mar. 13, 35)