Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
Pagina 3 di 10 PrimaPrima 12345 ... UltimaUltima
Risultati da 21 a 30 di 96

Discussione: Cronaca della Diocesi di Carpi - Anno 2023

  1. #21
    Cronista di CR L'avatar di Carpense
    Data Registrazione
    Nov 2014
    Località
    Carpi
    Messaggi
    3,648

    Messe di guarigione: le disposizioni del Vescovo

    SULLE cosiddette "messe di guarigione" interviene con la sua parola chiara, autorevole di maestro e pastore il nostro Vescovo Erio.

    Messe di guarigione, indicazioni del vescovo Erio

    Il vescovo Erio Castellucci, dopo alcuni mesi di scambio e confronto con i sacerdoti interessati, ha fissato alcuni riferimenti per riorganizzare nella Diocesi di Carpi le cosiddette “Messe di guarigione”. HA CHIESTO A DON ALBERTO BIGARELLI, DON GABRIELE BRUSCO, DON ALBERT MUTOMBO E DON EMMANUEL MUKENGE DI FARSI CARICO DI TALI CELEBRAZIONI, INVITANDO I PREDETTI PRESBITERI A PRESIEDERLE PERSONALMENTE, SENZA LA PRESENZA DI ALTRI SACERDOTI E L’ASSISTENZA DEI DIACONI.
    La presidenza dovrà essere caratterizzata da una sobria semplicità, austera ed al tempo stesso elegante, prevedendo in ogni celebrazione momenti ben distinti e articolati: si inizia con la celebrazione dell’Eucaristia secondo le norme dell’attuale messale, senza aggiunte particolari e senza esclusioni, cui segue un tempo congruo di Esposizione e di adorazione che prolunga la celebrazione eucaristica di apertura. In questo spazio i partecipanti che si ritengono particolarmente bisognosi dell’aiuto speciale del Signore possono avvicinarsi al sacerdote celebrante e chiedere l’imposizione delle mani.
    Situazioni particolari conseguenti, quali ad esempio quelle definite “riposo nello spirito”, non sono escluse ma nemmeno debbono essere a tutti i costi ricercate. La sobrietà e la chiarezza dei gesti e della ritualità devono rendere evidente a tutti che la forza sperimentata in queste celebrazioni viene dall’Eucaristia celebrata e dalla forza delle preghiere dei partecipanti: non si deve lasciare erroneamente immaginare che particolari riti o formule possano “accrescere” il valore della celebrazione della Messa stessa.

    (Dal sito diocesano, con note esplicative)
    Virtus ex Alto

  2. #22
    CierRino
    Data Registrazione
    Apr 2012
    Località
    Italia
    Messaggi
    5,882
    Cosa guarirebbero queste messe? Medicina alternativa? Non ci dobbiamo fidare di medici e farmacisti?

  3. #23
    Cronista di CR L'avatar di Carpense
    Data Registrazione
    Nov 2014
    Località
    Carpi
    Messaggi
    3,648
    Citazione Originariamente Scritto da Marco123 Visualizza Messaggio
    Cosa guarirebbero queste messe? Medicina alternativa? Non ci dobbiamo fidare di medici e farmacisti?
    Sottolineo il "cosiddette". Per il resto le disposizioni dell'Arcivescovo mi sembrano di esemplare chiarezza e tali da non avvalorare arbitrarie interpretazioni.
    Virtus ex Alto

  4. #24
    Cronista di CR L'avatar di Carpense
    Data Registrazione
    Nov 2014
    Località
    Carpi
    Messaggi
    3,648

    Tra Modena e Carpi - Un cammino comune

    VERA CATTOLICITÀ E LEGAME CON IL TERRITORIO

    Telefonata del Cardinale Matteo Zuppi a Monsignor Manicardi. L’impegno delle chiese di Carpi e di Modena è armonizzare le “eccellenze” per una più ricca azione pastorale

    Resterà una “e” o ci sarà presto un trattino (-) a connotare il cammino delle chiese di Modena-Nonantola e di Carpi, oggi, come noto, unite nella persona del vescovo Erio Castellucci? E’ questo il dilemma che pare angustiare i media modenesi stando al risalto assegnato ad alcune affermazioni del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, sulla prospettiva di unificazione che nel prossimo futuro dovrà riguardare parrocchie e diocesi in Italia.

    E’ bastata una telefonata per chiarire e sgonfiare il caso “unificazione delle diocesi” semmai questo fosse realmente esistito. E’ monsignor Gildo Manicardi, che come Vicario Generale della Diocesi di Carpi ha accompagnato la comunità diocesana in questi ultimi quattro anni, a fare il punto della situazione con una lettura autenticamente ecclesiale, lasciando da parte interpretazioni “mondane” per dirla con un termine caro a Papa Francesco.

    DON GILDO, COSA PENSA DI QUESTE REAZIONI DELLA STAMPA ALLE PAROLE DEL CARDINALE ZUPPI?
    Sono in grado di rispondere avendo in mente un quadro particolarmente preciso. Ieri sera infatti (domenica 22) il Cardinal Matteo mi ha chiamato al telefono, di sua iniziativa. Si è dichiarato molto sorpreso e un po’ dispiaciuto, per l’eccessivo rilievo giornalistico, dato a sue affermazioni estrapolate dal loro reale contesto e pronunciate anche con un tono scherzoso, anche se forse la parola «bigamia» non è di origine … prelatizia. La telefonata di Zuppi voleva essere una rassicurazione a me e alla diocesi, che le sue parole non facevano riferimento a nessun particolare procedimento ecclesiastico adesso in corso, ma si riferivano piuttosto alle note questioni della “metropolizzazione” delle aree urbane, che talvolta devono dribblare banali miopie campanilistiche.
    Dopo quasi quattro anni dall’inizio di questo nuovo percorso quali prospettive si pongono all’orizzonte?
    La famosa «e» non crea una situazione di incertezza, ma per noi ha segnato piuttosto una nuova stabilità. L’incertezza c’era nell’anno e mezzo in cui l’Arcivescovo Metropolita era stato nominato Amministratore Apostolico in attesa di decidere un orientamento che si era reso bruscamente necessario per le dimissioni dei Vescovo di Carpi. Infatti questa decisione personale, inattesa e certo non desiderata dal Santo Padre, ha impattato la riflessione sulla gestione delle diocesi medie e piccole. Da qualche anno si sa di un desiderio diffuso fuori Italia di una riduzione del numero di vescovi italiani che sembra alterare gli equilibri decisionali della Chiesa cattolica. Questa è certamente romana, ma non può essere a guida italiana. La nomina di mons. Erio Castellucci a vescovo di Carpi ha dato una stabilità formale assoluta. La diocesi non è stata assorbita, ma mantenuta nella sua pienezza e ha il suo Vescovo – definibile di particolare autorevolezza – anche se la stessa persona era già alla guida di una realtà ecclesiale più ampia.

    E COME PROCEDE IN CONCRETO LA COLLABORAZIONE PASTORALE?
    La nuova situazione – per intendersi quella della «e» – è uno stimolo nuovo che permette di aggiornare efficacemente la collaborazione tra due chiese vicinissime da sempre e che adesso hanno in comune il Vescovo. Attualmente le due diocesi di Modena-Nonantola e Carpi stanno approfondendo dei percorsi in cui vengono studiate tutte le realtà ecclesiali per armonizzarle, evitare doppioni, valorizzare le eccellenze (come si dice in gergo profano), mettere a frutto e in interazione le specifiche tradizioni.
    Questo non è fatto perché necessariamente al termine del processo le due diocesi siano fuse, ma perché confluente e più ricca sia l’azione pastorale. Le identità non devono tanto fondersi, ma fecondarsi reciprocamente in due competenti ricchezze. Per esempio Carpi è tradizionalmente molto forte nell’associazionismo (soprattutto Azione Cattolica e Scautismo), mentre Modena per la sua vastità deve contare soprattutto su una centralizzazione nella Curia Arcivescovile (nell’esempio Centro diocesano di pastorale giovanile). È chiaro che tra associazionismo forte e centralità ecclesiale si deve trovare un equilibrio. Se Carpi resta Carpi e Modena resta Modena questo dovrebbe proprio essere possibile.

    OGGI, ANCHE A SEGUITO DI FENOMENI COME LA PANDEMIA O IL CAMBIAMENTO CLIMATICO, È STATO MESSO IN CRISI IL MODELLO DELLA GLOBALIZZAZIONE MENTRE SI TORNA A PRIVILEGIARE IL LOCALE, QUESTO VALE ANCHE PER LA CHIESA?
    Oggi è indispensabile muoversi nella linea della “glocalizzazione” (una brachilogia per globalizzazione + localizzazione). Il processo è duplice ed è necessario tenere insieme sia la tendenza alla globalizzazione sia quella alla localizzazione. Con l’appello alla sola globalizzazione si va poco lontano: la gente ha bisogno di essere ben inserita nel territorio. Il popolo di Dio non ha bisogno di essere inserito in una grande Chiesa, ma in un contesto che lo aiuti ad esser testimone. La vera cattolicità ci ha sempre insegnato il principio di sussidiarietà: non si chieda all’ente superiore, ciò che può fare quello inferiore più vicino alla gente. Mi viene in mente quanto ha realizzato il Beato Odoardo Focherini nella spola Carpi-Roma-Bologna (si pensi al suo lavoro per il bolognese L’Avvenire d’Italia) e insieme al suo lavoro per aiutare lo scautismo a impiantarsi a Mirandola. IL CAMMINO FATTO DA QUANDO DON ERIO È VESCOVO ANCHE DELLA DIOCESI DI CARPI È NOTEVOLE. Abbiamo reso interdiocesani il centro del Diaconato permanente, la Pastorale della salute, l’Ufficio per l’insegnamento della religione cattolica, il gruppo interessato alle questioni sociali, il servizio tutela minori. In questo campo abbiamo partecipato alla Settimana Sociale dei Cattolici italiani a Taranto con una delegazione interdiocesana: i risultati di una maggiore efficacia si sono visti da subito sia a Carpi che a Modena (che ha iniziato la realizzazione del cosiddetto relamping per un consistente risparmio energetico nelle comunità parrocchiali e non solo). Forse non è senza significato che una parrocchia modenese (Sozzigalli) abbia avuto dal Vescovo come amministratore lo stesso Don Xavier, già incaricato per Limidi. I collegamenti vanno fatti non forzosamente, ma dove si rivelino davvero sinergetici.
    Senza dimenticare le sfide importanti per l’evangelizzazione… La situazione della Diocesi va considerata stabile, quello che è in movimento non sono diciture, i confini o le nomenclature, ma la ricerca di interazioni virtuose che rispettino il territorio e la sua reale ricchezza e lo mettano a contatto più profondo con la vastità della cultura e dei mezzi contemporanei. Non sono certo ragionamenti astratti sul futuro assetto (immaginati in avanti) che possono aiutare un vero cammino della Chiesa oggi alle prese con una drammatica lontananza dei giovani (i maschi ma non meno le ragazze si rivelano sempre più refrattari alla fede e alla Chiesa) e la presenza tra noi di culture non cristiane (che ormai hanno raggiunto quasi dovunque percentuali a due cifre). Bisogna che il Vangelo diventi una fiaccola che nelle mani dei credenti butti il bagliore della luce di Gesù su questi volti. Vi sembra che questo si faccia fondendo diocesi? Io ne dubito. Anzi, per dirla chiara, le considero discussioni distraenti. Non occorre massificare, ma rendere più intelligenti e incisive le proposte concrete.

    (A cura di Luigi Lamma in “Notizie” del 29.01.2023)

    L’ESPERIENZA DEI SEMINARI E DELLA FACOLTÀ TEOLOGICA

    “Le forme di collaborazione sono iniziate già molti anni fa. Nel 1968 – spiega monsignor Manicardi - ho iniziato gli studi di teologia a Modena perché i seminari vennero avvicinati in quell’anno, più di mezzo secolo fa. Fui mandato a Roma per prepararmi a essere insegnante di Nuovo Testamento per le realtà di Modena, Reggio, Carpi e Guastalla. La collaborazione regionale poi mi portò a insegnare a Bologna dove si sono licenziati numerosi preti di Carpi, di Modena, di Reggio e di tutte le altre Diocesi della regione. In questo centro ha avuto la formazione di base anche un teologo come Erio Castellucci e non pochi altri. Per ottenere più energia non ci fu bisogno allora di eliminare qualche diocesi. È un esempio interessante: i Seminari non vennero scioli ma si cominciò a costruire un polo accademico unico che permise livelli che le singole diocesi da sole – neanche Bologna – avrebbero potuto permettersi. È su questa linea che si rese possibile alla Santa Sede erigere nel 2006 una facoltà teologica regionale (la F.T.E.R.), di cui fummo presidi io stesso, poi don Erio, poi un presbitero bolognese, poi un frate domenicano, ecc. Non occorrono luoghi unici, ma centri in cui le singolarità portino il meglio della loro ricchezza”.

    (Da “Notizie” del 29.01.2023)
    Virtus ex Alto

  5. #25
    Cronista di CR L'avatar di Carpense
    Data Registrazione
    Nov 2014
    Località
    Carpi
    Messaggi
    3,648

    Dalle nostre parrocchie

    IL VESCOVO ERIO INTERVERRÀ ALLA FESTA PATRONALE DELLA PARROCCHIA DI CIBENO


    (Fotografia scattata da Carpense)

    Domenica 5 febbraio la Chiesa ricorda Sant’Agata V.M., santa molto popolare e assai venerata da secoli. Nella nostra Diocesi è patrona della parrocchia di Cibeno, nella cui chiesa madre è idealmente raffigurata in una significativa pala d’altare: opera recente in stile manieristico, di grande effetto. Quest’anno la ricorrenza sarà resa ancora più significativa dalla presenza del nostro Vescovo, che presiederà la solenne Concelebrazione Eucaristica alle ore 10,30, nel corso della quale sarà conferito il mandato ai nuovi Ministri Straordinari dell’Eucarestia.
    Virtus ex Alto

  6. #26
    Cronista di CR L'avatar di Carpense
    Data Registrazione
    Nov 2014
    Località
    Carpi
    Messaggi
    3,648

    DA MODENA E DA CARPI - XXXI Giornata mondiale del malato

    LA CELEBRAZIONE DELLA XXXI GIORNATA MONDIALE DEL MALATO SI TERRÀ INSIEME PER LE DIOCESI DI CARPI E DI MODENA DOMENICA 12 FEBBRAIO, ALLE 15.30, presso la Parrocchia di Regina Pacis a Modena (Via IX Gennaio 1950, n. 135 – Villaggio Modena Est), con la Messa presieduta dal Vescovo Erio Castellucci alla presenza dei malati e delle associazioni che li assistono. Sarà amministrato il Sacramento dell’Unzione degli Infermi.
    L’iniziativa è promossa dal Centro Interdiocesano di Pastorale della Salute di Modena e di Carpi.
    Seguirà un piccolo rinfresco.
    «Abbi cura di lui». La compassione come esercizio sinodale di guarigione è il titolo del messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale del malato 2023, una ricorrenza istituita più di trent’anni fa da Giovanni Paolo II e fissata all’11 febbraio, festa della Beata Vergine Maria di Lourdes, per sensibilizzare il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie e la società civile all’attenzione verso i malati e verso quanti se ne prendono cura.

    - Dal sito diocesano -
    Virtus ex Alto

  7. #27
    Cronista di CR L'avatar di Carpense
    Data Registrazione
    Nov 2014
    Località
    Carpi
    Messaggi
    3,648

    Tra Modena e Carpi

    CELEBRAZIONE INTERDIOCESANA DELLA GIORNATA DEL MALATO

    La celebrazione della XXXI Giornata mondiale del malato si terrà insieme per le Diocesi di Carpi e di Modena DOMENICA 12 FEBBRAIO, ALLE 15.30, PRESSO LA PARROCCHIA DI REGINA PACIS A MODENA (Via IX Gennaio 1950, n. 135 – Villaggio Modena Est), CON LA MESSA PRESIEDUTA DAL VESCOVO ERIO CASTELLUCCI alla presenza dei malati e delle associazioni che li assistono. Sarà amministrato il Sacramento dell’Unzione degli Infermi.
    L’iniziativa è promossa dal Centro Interdiocesano di Pastorale della Salute di Modena e di Carpi.
    Seguirà un piccolo rinfresco.

    «Abbi cura di lui». La compassione come esercizio sinodale di guarigione è il titolo del messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale del malato 2023, una ricorrenza istituita più di trent’anni fa da Giovanni Paolo II e fissata all’11 febbraio, festa della Beata Vergine Maria di Lourdes, per sensibilizzare il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie e la società civile all’attenzione verso i malati e verso quanti se ne prendono cura.

    - (Dal sito della Diocesi) -
    Virtus ex Alto

  8. #28
    Cronista di CR L'avatar di Carpense
    Data Registrazione
    Nov 2014
    Località
    Carpi
    Messaggi
    3,648

    Dalle nostre parrocchie

    La sollecita presenza e vicinanza del Vescovo alle comunità più remote della Diocesi: da sempre baluardo di fede semplice e diffusa

    IL VESCOVO ERIO A GAVELLO E SAN MARTINO SPINO

    PLAUSO ALLA VITALITÀ DELLE COMUNITÀ E RICORDO DI DON NINO LEVRATTI

    DOMENICA 29 GENNAIO IL VESCOVO ERIO HA FATTO VISITA ALLE COMUNITÀ PARROCCHIALI DI GAVELLO E DI SAN MARTINO SPINO, le due località più distanti dal centro diocesi, ai confini con le province di Mantova e Ferrara. Una presenza, quella del Vescovo, molto attesa e preparata come ha spiegato il parroco don Germain nel suo saluto. In particolare a Gavello la celebrazione ha avuto un carattere solenne per la memoria del patrono San Biagio, in calendario il 3 febbraio, e si è conclusa con la tradizionale benedizione della gola.
    Altro motivo che ha coinvolto la piccola comunità delle valli mirandolesi è stato il ricordo del dies natalis, proprio il 29 gennaio 2019, di don Nino Levratti. Don Nino, originario di Gavello è sempre rimasto legato al paese di origine ricordando di frequente il contesto di semplicità, di fede e di ambiente incontaminato in cui è maturata la sua vocazione. Per questo motivo il Vescovo si è recato al cimitero per la preghiera e la benedizione della tomba alla presenza di una delegazione di scout del Carpi 1 e del Masci di Mirandola in segno di gratitudine e di affetto per uno dei fondatori dello scoutismo nella nostra diocesi nel secondo dopoguerra.
    Successivamente mons. Castellucci si è recato a San Martino Spino per presiedere la messa ed è rimasto per il pranzo comunitario presso il centro civico di Gavello. “VI RINGRAZIO – HA DETTO IL VESCOVO – AI FEDELI DELLE DUE COMUNITÀ – PER LA VOSTRA PRESENZA NUMEROSA E PER LA VITALITÀ CHE DIMOSTRATE NELL’ANIMAZIONE DELLA LITURGIA E IN TUTTE LE ATTIVITÀ PARROCCHIALI, CON UNA MENZIONE SPECIALE AL CORO E ALL’ORCHESTRA CHE NON MANCHERÒ DI CHIAMARE ANCHE IN CATTEDRALE”. UN attestato che assume ancora più valore considerando la mancanza delle chiese parrocchiali e le difficoltà operative conseguenti.
    L.L.
    ________________
    Da "Notizie2 del 5.02.2023, con integrazione
    Virtus ex Alto

  9. #29
    Cronista di CR L'avatar di Carpense
    Data Registrazione
    Nov 2014
    Località
    Carpi
    Messaggi
    3,648

    News diocesane

    CICLO DI INCONTRI A CURA DEL CENTRO INFORMAZIONE BIBLICA


    (Scatto di Carpense)

    Torna anche quest’anno l’appuntamento con il ciclo di conferenze promosso dal Centro Informazione Biblica Aps (Cib), in collaborazione con la parrocchia della Cattedrale e il Circolo Acli Carpi Aps.

    Gli incontri in programma sono quattro, previsti nelle domeniche 19 e 26 febbraio, 12 e 19 marzo.

    TITOLO DELL’EDIZIONE 2023: “L’ALTRO, IL DIVERSO, LO STRANIERO”.

    LA PRIMA CONFERENZA OSPITERA' UN RELATORE D' ECCEZIONE: IL NOSTRO VESCOVO!

    DOMENICA 19 FEBBRAIO, ALLE 15.45, AL MUSEO DIOCESANO NELLA CHIESA DI SANT’IGNAZIO A CARPI (CORSO FANTI 44), IL VESCOVO ERIO CASTELLUCCI INTERVERRA' SUL TEMA “CHI HA PAURA DELL’UOMO NERO? LA PAURA DEGLI STRANIERI”.

    Gli appuntamenti successivi si terranno presso la Sala Duomo a Carpi (via Duomo 1), alle 16. Ingresso libero.
    _______________________________
    (Dal sIto diocesano, con adattamento)
    Virtus ex Alto

  10. #30
    Cronista di CR L'avatar di Carpense
    Data Registrazione
    Nov 2014
    Località
    Carpi
    Messaggi
    3,648

    Dalle nostre parrocchie

    Testimonianza di vitalità pastorale nella parrocchia cittadina dedicata all’unico santo autenticamente carpigiano.



    Parrocchia cittadina di S.Bernardino Realino - (Scatto di Carpense)

    DON MAURO E DON JIJU RACCONTANO LE ATTIVITÀ IN PARROCCHIA, CONTRASSEGNATE DA UNA GRANDE VOGLIA DI RIPRESA DOPO IL COVID

    Con grande famigliarità, il parroco, don Mauro Pancera, e il suo collaboratore, don Jiju Kochukariyil, hanno accolto chi scrive, la settimana scorsa, negli spazi della canonica di San Bernardino Realino per un momento di dialogo, si potrebbe dire quasi sinodale, sulla vita della parrocchia dove sono entrambi in servizio dal settembre 2021.
    “Da parte della comunità c’è voglia di tornare alla vita, dopo le tante restrizioni dovute al covid - affermano i due sacerdoti -. Questo desiderio si è concretizzato nel tempo invernale, ad esempio, con la frequenza al corso di formazione interdiocesano ‘Credi tu questo?’ di un gruppo di persone che si ritrovavano in parrocchia per seguire le serate online. Molto positiva questa partecipazione che ha coinvolto noi sacerdoti anche nel momento successivo alla diretta video, dedicato alle risonanze suscitate fra i presenti dagli interventi dei relatori”. E ancora, don Mauro e don Jiju ricordano la cena di San Martino, una tradizione che ha potuto riprendere lo scorso 12 novembre, grazie al servizio del “gruppo cucina” e con un’ottantina di commensali, “un numero importante, che conferma quella voglia di tornare a stare insieme, di esserci insomma, che abbiamo appena evidenziato”.
    Oltre a numerosi laici, donne e uomini, che si impegnano nelle diverse attività - per elencare qui alcune delle principali realtà, dall’Agesci all’Azione Cattolica, dalla Caritas al catechismo dell’iniziazione cristiana - i due sacerdoti citano con gratitudine preziosi collaboratori quali il diacono Andrea Franchini e Ennio Apicella - quest’ultimo si sta formando in vista del diaconato permanente -, che, fra l’altro, guidano i percorsi in preparazione al matrimonio. Poi, suor Bianca, che viene da Limidi e che visita i malati nelle case, facendo da tramite con i sacerdoti per quanti desiderano un’assistenza spirituale. Si aggiunge, inoltre il seminarista diocesano Francesco Roggiani, che sta prestando il suo servizio proprio in San Bernardino.
    Una domanda, infine, non poteva mancare e riguarda lo spinoso problema del “caro bollette”, con cui anche le parrocchie sono costrette a fare i conti al momento. “Abbiamo fatto proprio lo spirito della Laudato si’ in linea con le indicazioni diocesane - affermano don Mauro e don Jiju -, il ché significa che si cerca di evitare qualsiasi spreco e di limitare al minimo indispensabile il consumo di energia. Va detto che gli spazi della canonica risalgono agli anni ’50 del secolo scorso e necessitano di un ammodernamento sia dal punto di vista della funzionalità degli ambienti sia degli impianti. Confidiamo - concludono - che si possa in un futuro prossimo dare corso a questo intervento di ristrutturazione”.

    (Virginia Panzani)

    Da “Notizie”, settimanale diocesano Edition 5/2/2023 (Con integrazione)
    Virtus ex Alto

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
>