Lo Staff del Forum dichiara la propria fedeltà al Magistero. Se, per qualche svista o disattenzione, dovessimo incorrere in qualche errore o inesattezza, accettiamo fin da ora, con filiale ubbidienza, quanto la Santa Chiesa giudica e insegna. Le affermazioni dei singoli forumisti non rappresentano in alcun modo la posizione del forum, e quindi dello Staff, che ospita tutti gli interventi non esplicitamente contrari al Regolamento di CR (dalla Magna Charta). O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te.
Pagina 2 di 6 PrimaPrima 1234 ... UltimaUltima
Risultati da 11 a 20 di 58

Discussione: Cronache della Diocesi di Roma - 2023

  1. #11
    Cronista di CR L'avatar di gabrielearcangelo
    Data Registrazione
    Aug 2007
    Località
    Roma
    Messaggi
    3,665
    Benedetto XVI: il cordoglio della diocesi di Roma


    Di seguito il testo della lettera che il cardinale vicario Angelo De Donatis ha scritto ai sacerdoti, ai diaconi, alle religiose, ai religiosi e a tutto il popolo di Dio della diocesi di Roma

    Carissimi fratelli e sorelle,
    ho appreso con grande dolore, questa mattina, del ritorno alla Casa del Padre del nostro amato Papa emerito Benedetto XVI. Vi scrivo esprimendo il cordoglio mio e dell’intero Consiglio episcopale, unito ai sentimenti di gratitudine e amore per la sua persona e per il suo ministero. Proprio ieri sera ci siamo riuniti nella nostra cattedrale per accompagnarlo con la nostra preghiera e per sostenerlo con il nostro affetto.

    Da sacerdote, da teologo, da vescovo, da Papa, Benedetto XVI ha espresso, allo stesso tempo, la fortezza e la dolcezza della fede, l’essenzialità e la semplicità. Nella vecchiaia e nella malattia ha continuato a sostenere l’umanità con l’offerta di sé stesso, divenendo segno del volto bello della Chiesa che riflette la luce del volto di Cristo.

    Vogliamo pensare che questa mattina, Dio si è avvicinato a questo nostro fratello nel sonno della morte, Cristo e sua Madre sono venuti a prenderlo con loro e a condurlo nel Paradiso, dove il sogno di una vita è già diventato la realtà dell’eternità.

    Continuiamo a pregare in tutte le comunità aggiungendo l’intenzione della preghiera dei fedeli, che troverete nel documento in allegato, da rivolgere al Signore nella santa Messa della solennità di Maria Santissima Madre di Dio. Sarà opportuno, inoltre, nei prossimi giorni celebrare la messa in suffragio del papa emerito Benedetto XVI. Si può utilizzare uno dei formulari proposti dal Messale Romano per le Messe dei defunti «Per il Papa» (pp. 976-977). Nei testi si dovrà aggiungere la dicitura «il Papa emerito Benedetto XVI». Nella colletta dello schema B e nell’orazione sulle offerte dello schema A si dovrà dire «il tuo servo, il Papa emerito Benedetto XVI».


    Il corpo del Papa emerito sarà nella Basilica di San Pietro in Vaticano per il saluto dei fedeli dal 2 gennaio 2023. Vi invito a partecipare ai funerali, presieduti da Papa Francesco, che si terranno giovedì 5 gennaio 2023 alle 9.30 in piazza San Pietro.

    Nei prossimi giorni vi indicheremo le modalità di partecipazione.


    fonte
    Benedicat tibi Dominus et custodiat te!

  2. #12
    Cronista di CR L'avatar di gabrielearcangelo
    Data Registrazione
    Aug 2007
    Località
    Roma
    Messaggi
    3,665
    L’abbraccio dei fedeli a Benedetto XVI

    I primi in fila già dalle prime ore del mattino per l’omaggio al pontefice emerito.
    Il serpentone dei fedeli, in migliaia, italiani e stranieri, intorno al colonnato del Bernini.
    «Era doveroso esserci per un Papa che ha dimostrato tutta la sua grandezza nel farsi piccolo»




    È una piazza silenziosa, composta ma non triste. Specchio di una vita terrena, quella del Papa emerito Benedetto XVI, vissuta fino all’ultimo nella pienezza dello Spirito. La fila per entrare nella basilica di San Pietro, per visitare la salma di Benedetto XVI morto il 31 dicembre, si allunga di ora in ora.
    I primi fedeli sono arrivati già prima delle 9, quando è iniziata la lunga tre giorni di preghiera che si chiuderà mercoledì sera, 4 gennaio, alla vigilia dei funerali del pontefice emerito. A ora di pranzo sono migliaia le persone, italiane e straniere, in coda in un serpentone che si srotola lungo tutto il colonnato del Bernini. Tra i primi a rendere omaggio al Papa defunto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

    «Eravamo in piazza
    quando Benedetto è stato eletto e sempre qui alla sua ultima udienza», racconta Antonella, in fila con suo marito. Vengono dalla parrocchia di San Barnaba, nella zona est di Roma. «Ho apprezzato sempre anche la sua semplicità, la sua umiltà nel porsi agli altri». In molti camminano con lo sguardo sul giornale appena comprato. Il volto di Benedetto XVI in copertina. Nella fila accanto un sacerdote parla con alcuni giovani del suo gruppo mentre aspettano di entrare in chiesa.

    «Quando Benedetto
    rinunciò al soglio pontificio ero al liceo – racconta Pietro, giovane lavoratore di Comunione e Liberazione, venuto stamattina in piazza insieme ad alcuni amici – e ricordo che questo evento mi stupì moltissimo. E poi mi ha sempre colpito anche il rapporto con Papa Francesco, un segno di maturità della Chiesa. Con loro abbiamo vissuto realmente la continuità tra due pontificati». Ai giovani, ha aggiunto, «Benedetto XVI ha chiarito cosa vuol dire affrontare la fede anche con la forza della ragione. Una ragione che non è antitetica al nostro credo».

    Davanti all’ingresso della basilica già si prepara tutto per il rito delle esequie di giovedì mattina, con Papa Francesco che presiederà alle 9.30 la celebrazione aperta a tutti i fedeli. A ora di pranzo si mette in coda alla fila un gruppo di 50 adolescenti tra i 14 e i 18 anni, con ragazzi della parrocchia di Santa Maria Regina della Valle, di Zagarolo e della parrocchia di Santa Barbara Sinnai, di Cagliari. «Siamo venuti qui stamattina con il nostro don – racconta Andrea, 16 anni, romano -. Non ricordo molto di Benedetto, sono troppo piccolo, ma mi ha sempre colpito la sua umiltà e la grande statura intellettuale». «La rinuncia ci ha toccati tutti – racconta Laura, dalla Sardegna – ma è stato il segno forse di un carico troppo pesante che sentiva sulle spalle».

    In basilica, davanti
    al corpo esposto del vescovo emerito di Roma, il silenzio diventa commozione profonda. Il tempo per sostare è poco, si entra e si esce velocemente da San Pietro, giusto il tempo di una preghiera. Ma Elena da Roma, uscendo dalla basilica racconta che «oggi era doveroso esserci, per un Papa che ha dimostrato tutta la sua grandezza proprio nel farsi piccolo, nell’umiltà».


    fonte testo e foto
    Benedicat tibi Dominus et custodiat te!

  3. #13
    Cronista di CR L'avatar di gabrielearcangelo
    Data Registrazione
    Aug 2007
    Località
    Roma
    Messaggi
    3,665
    “In ecclesiarum communione”,

    la nuova Costituzione apostolica sull’ordinamento del Vicariato di Roma


    “Nella comunione delle Chiese, alla Chiesa di Roma è affidata la particolare responsabilità di accogliere la fede e la carità di Cristo trasmesse dagli Apostoli e di testimoniarle in modo esemplare. È quindi primaria preoccupazione del suo Vescovo provvedere a quanto è necessario perché questa Chiesa corrisponda a ciò che le dice lo Spirito del Signore Gesù Cristo…”. Queste le prime righe della nuova Costituzione Apostolica “In ecclesiarum communione” firmata da Papa Francesco e che regolerà il funzionamento del Vicariato di Roma.Insieme alla nuova Costituzione Apostolica, è stato pubblicato anche il Decreto per l’assegnazione dei settori, degli ambiti e servizi pastorali ai Vescovi Ausiliari della Diocesi (è possibile leggerlo qui). I Direttori degli Uffici – si legge nel documento -, i membri del Consiglio per gli Affari Economici e del Collegio dei Consultori sono prorogati donec aliter provideatur.

    Ai Vescovi Ausiliari sono stati affidati i seguenti settori, ambiti e servizi pastorali:

    S.E. Mons. Daniele Libanori, S.I., settore centro, ambito dell’educazione;
    S.E. Mons. Daniele Salera, settore nord, ambito della formazione cristiana;
    S.E. Mons. Riccardo Lamba, settore est, ambito della Chiesa ospitale e «in uscita», Servizio
    per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili;
    S.E. Mons. Dario Gervasi, settore sud, ambito per la cura delle età e della vita;
    S.E. Mons. Baldassare Reina, settore ovest, ambito dell’Amministrazione dei beni, ambito
    giuridico, servizio della Segreteria generale, Seminari;
    S.E. Mons. Paolo Ricciardi, ambito per la cura del diaconato, del clero e della vita religiosa, Ordo Virginum;
    S.E. Mons. Benoni Ambarus, ambito della Diaconia della Carità.


    Leggi qui
    il testo completo della Costituzione

    fonte
    Ultima modifica di gabrielearcangelo; 06-01-2023 alle 17:52
    Benedicat tibi Dominus et custodiat te!

  4. #14
    Cronista di CR L'avatar di gabrielearcangelo
    Data Registrazione
    Aug 2007
    Località
    Roma
    Messaggi
    3,665
    Il vescovo Baldo Reina nominato Vicegerente



    Il Santo Padre ha nominato Vicegerente della Diocesi di Roma Sua Eccellenza Reverendissima Monsignore Baldassare Reina, Vescovo Ausiliare di Roma.
    È stato consacrato vescovo il 29 giugno 2022 a San Giovanni in Laterano dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Gli è stata poi assegnata la delega per i seminari e le vocazioni.

    Monsignor Reina è nato il 26 novembre 1970 a San Giovanni Gemini, in provincia ed Arcidiocesi di Agrigento. È entrato nel Seminario Arcivescovile nel 1981. Nel 1995 ha conseguito il Baccalaureato in Sacra Teologia e nel 1998 la Licenza in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma.È stato ordinato presbitero l’8 settembre 1995. Dal 1998 al 2001 è stato Assistente Diocesano di Azione Cattolica e Vicerettore del Seminario Arcivescovile di Agrigento. Dal 2001 al 2003 è stato Parroco della Beata Maria Vergine dell’Itria di Favara.

    Dal 2003 al 2009 è stato Prefetto degli studi dello Studio Teologico San Gregorio Agrigentino e dal 2009 al 2013 Parroco di S. Leone ad Agrigento. Dal 2013 al 2022 è stato Rettore del Seminario Maggiore di Agrigento.

    fonte testo e foto
    Benedicat tibi Dominus et custodiat te!

  5. #15
    Cronista di CR L'avatar di gabrielearcangelo
    Data Registrazione
    Aug 2007
    Località
    Roma
    Messaggi
    3,665
    Benedetto XVI: il 12 la Messa a San Giovanni in Laterano



    La comunità diocesana non smette di pregare per il Papa emerito Benedetto XVI. Giovedì 12 gennaio 2023, alle ore 19, nella basilica di San Giovanni in Laterano, si terrà infatti la Santa Messa in suffragio del Papa emerito, che sarà presieduta dal Cardinale Vicario Angelo De Donatis.
    Tutti i presbiteri ed i diaconi che desiderano concelebrare portino con sé camice e stola viola.


    L’iniziativa di preghiera è stata annunciata dal prelato segretario generale del Vicariato, monsignor Pierangelo Pedretti, con una lettera. «Confortati nello Spirito e testimoni della comunione nella fede vissuta nella celebrazione esequiale di stamattina – si legge nel testo – , come comunità diocesana di Roma continuiamo ad affidare il nostro Papa Emerito Benedetto XVI “alle mani del Padre: che queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l’olio del Vangelo, che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita” (Francesco, Omelia, 5 gennaio 2023)».


    fonte testo e foto

    Benedicat tibi Dominus et custodiat te!

  6. #16
    Cronista di CR L'avatar di gabrielearcangelo
    Data Registrazione
    Aug 2007
    Località
    Roma
    Messaggi
    3,665
    Roma sette - Avvenire - Numero 1 - Domenica 8 gennaio 2023


    2023_01_08.pdf (romasette.it)
    Benedicat tibi Dominus et custodiat te!

  7. #17
    Cronista di CR L'avatar di gabrielearcangelo
    Data Registrazione
    Aug 2007
    Località
    Roma
    Messaggi
    3,665
    Benedetto XVI, «grande teologo perché grande innamorato di Dio»


    A una settimana dalla celebrazione dei funerali, la Messa di suffragio nella basilica lateranense presieduta dal cardinale De Donatis.
    «Ha amato immensamente la Chiesa» e tutte «le decisioni più importanti della vita le ha prese seguendo la volontà del Padre»




    Un padre che amorevolmente «ci ha condotto per mano», insegnando a «conoscere il Signore» e a «fissare sempre lo sguardo su di Lui, il Cristo che condivide la nostra umanità, muore e risorge per noi». Sono i tratti paterni e sapienti di Benedetto XVI quelli che il cardinale vicario Angelo De Donatis ha messo in luce nella sua omelia ieri sera, 12 gennaio, nella Messa in suffragio del Papa emerito, presieduta nella basilica di San Giovanni in Laterano a una settimana dalla celebrazione dei funerali.

    «Potremmo dire che la
    sintesi di tutta la sua esperienza di vita, di studio, di insegnamento sia stata unicamente la persona del Figlio di Dio, ricordandoci che senza di Lui non ha senso essere cristiani – ha detto il porporato -. È stato molto commovente sapere che le sue ultime parole siano state: “Gesù, ti amo”». Un affidamento al Signore, quello del pontefice emerito, che ha caratterizzato tutta la sua esistenza, fino alla fine, e così il suo pontificato. De Donatis in particolare ha osservato come «Papa Benedetto ha amato immensamente la Chiesa» tanto che «tutte le decisioni più importanti della vita le ha prese ricordando che le vie del Signore non sono le nostre, ma quando si segue con amore la Sua volontà, e non la nostra, siamo nella pace».

    Il cardinale ha quindi
    ripercorso le tappe più significative della vita di fede di Joseph Ratzinger, tutte vissute nell’affidamento all’amore e alla volontà di Dio. «Non voleva lasciare l’insegnamento, e l’ha fatto; non voleva lasciare l’amata diocesi di Monaco, e l’ha fatto; voleva tornare a casa per stare con suo fratello e terminare i suoi studi dopo 24 anni di servizio alla Dottrina della fede, e non l’ha fatto – ha ricordato -.
    Fino all’11 febbraio di 10 anni fa quando, in un momento terribile e straordinario, imprevedibile e sorprendente, ha mostrato con la rinuncia al pontificato quanto volesse il bene della Chiesa, passando con ineffabile sapienza il suo testimone al nostro Papa Francesco». È dunque con la sua stessa vita che il Papa emerito ha testimoniato l’amore e la fiducia per e nel Padre: «È stato un grande teologo perché è stato un grande innamorato di Dio» ha osservato il cardinale, usando anche l’immagine della «lampada accesa con l’olio del Vangelo» per dire il valore della testimonianza di fede di Benedetto XVI.

    De Donatis ha poi messo
    in luce il legame di Ratzinger con la città di Roma e con la diocesi di cui è stato il vescovo dal 2005 al 2013. «Dei suoi 95 anni di vita – ha detto -, ne ha vissuti 40 in questa nostra città a cui era profondamente legato; basti pensare al rapporto particolare che aveva con i sacerdoti e con la gente di Casal Bertone, nella parrocchia di cui è stato titolare. Decine di volte è andato a Santa Maria Consolatrice per la festa patronale, per amministrare le cresime, o anche soltanto per essere a cena con i sacerdoti». Ancora, il ricordo di «alcune amicizie profonde che ha avuto fin da giovane sacerdote con alcune persone di Roma e che ha tenuto costantemente vive».

    Da ultimo, il ricordo della
    presa di possesso della cattedra di San Giovanni in Laterano il 7 maggio del 2005, «quando entrò per la prima volta da Papa qui», sono ancora le parole di De Donatis, che ha riportato quanto Benedetto XVI disse in quell’occasione: «Colui che è il titolare del ministero petrino deve avere la consapevolezza di essere un uomo fragile e debole, costantemente bisognoso di purificazione e di conversione». Quindi, al termine della solenne celebrazione, animata dal coro della diocesi di Roma diretto da monsignor Marco Frisina, l’affidamento del Papa emerito «alla materna protezione di Maria» e la preghiera del porporato davanti alla statua lignea della Madonna.

    fonte
    Benedicat tibi Dominus et custodiat te!

  8. #18
    Cronista di CR L'avatar di gabrielearcangelo
    Data Registrazione
    Aug 2007
    Località
    Roma
    Messaggi
    3,665
    Roma sette - Avvenire - Numero 2 - Domenica 15 gennaio 2023


    2023_01_15.pdf (romasette.it)
    Benedicat tibi Dominus et custodiat te!

  9. #19
    Cronista di CR L'avatar di gabrielearcangelo
    Data Registrazione
    Aug 2007
    Località
    Roma
    Messaggi
    3,665
    La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e la veglia ecumenica diocesana

    Tutti ricordiamo la morte di George Floyd, afroamericano ucciso nel 2020 a Minneapolis, in Minnesota, dal poliziotto Derek Chauvin, che lo tenne immobilizzato per nove minuti premendogli il ginocchio sul collo.
    E le manifestazioni che seguirono, in tantissime città americane.

    Ci sono quegli episodi dietro alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2023, che si terrà dal 18 al 25 gennaio e sarà conclusa dai Vespri presieduti da Papa Francesco, alle 17.30 a San Paolo fuori le Mura.“Imparate a fare il bene, cercate la giustizia” (Isaia 1, 17) è il tema che accompagnerà la Settimana, scelto da un Gruppo locale convocato dal Consiglio delle Chiese del Minnesota, congiuntamente con il Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
    All’interno rappresentanti delle diverse Chiese cristiane, ministri di culto e laici, uomini e donne, giovani e anziani, residenti in contesti diversi e rappresentanti di comunità differenti, accomunati dall’aver lavorato in prima linea per la questione razziale, nonché per l’integrazione dei popoli indigeni (in Minnesota, nel 1862, avvenne la più grande esecuzione di massa della storia americana).
    C’è la voglia di contrastare ogni odio razziale e comporre le differenze, da quelle del colore della pelle a quelle di fede in unica visione del bene comune e della famiglia umana, nel sussidio che hanno preparato.

    Come afferma monsignor Marco Gnavi, responsabile dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi, «Roma è una città plurale dal respiro universale, che conosce tensioni e criticità. I cristiani rappresentano una risorsa fondamentale che, nell’apertura del cuore, nelle risorse spirituali, nell’empatia operosa per i più fragili contribuiscono a tessere una trama di speranza nelle pieghe della vita della metropoli».

    In questo senso il tema sarà al centro anche della veglia ecumenica diocesana, giovedì 19 gennaio alle ore 18 nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie al Trionfale, che sarà presieduta da monsignor Riccardo Lamba, vescovo delegato diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.
    Parteciperanno il vescovo Baldo Reina, ausiliare per il settore Ovest e vicegerente della diocesi; il vescovo Rami Alkabalan della Chiesa cattolica siro antiochena; il vescovo Siluan dei Romeni Ortodossi; il vescovo Ian Ernest della Chiesa anglicana; oltre agli altri rappresentanti di diverse Chiese cristiane e comunità ecclesiali presenti a Roma. La predicazione sarà affidata al pastore Daniele Garrone, biblista valdese e presidente della Fcei (Federazione delle Chiese evangeliche in Italia).
    «In questo tempo difficile la concordia nella preghiera è un segno prezioso per fronteggiare le sfide della guerra, della pandemia, dell’incertezza e dell’impoverimento e c’è bisogno di noi tutti», commenta il vescovo Lamba.

    Durante la Settimana saranno diverse le iniziative organizzate da parrocchie e comunità a tema ecumenico.
    Tra le tante, a Santa Maria in Trastevere, venerdì alle ore 20, ci sarà una preghiera solenne con il Patriarca ortodosso di Alessandria Sua Beatitudine Teodoro; mentre il 24, alle 20, sempre nella basilica di Trastevere, alla preghiera serale della Comunità di Sant’Egidio predicherà il pastore Paolo Ricca della Chiesa Valdese.

    A San Bartolomeo all’Isola Tiberina, il 22 alle ore 9, si terrà un incontro con una delegazione dell’Istituto Ecumenico di Bossey del Consiglio Ecumenico delle Chiese, con visita del Santuario in memoria dei nuovi martiri e testimoni della fede del XX e XXI secolo.Ancora, la Messa nei vari riti cattolici orientali e nel rito romano verrà celebrata solennemente nel Centro Eucaristico Ecumenico di Santa Maria in Via Lata (via del Corso, 306) delle Figlie della Chiesa, con inizio alle ore 20, che vedrà la partecipazione dei diversi Collegi pontifici presenti a Roma.
    Mercoledì 18 alle 18.30, a San Giuseppe al Trionfale, è prevista la Messa in rito bizantino celebrata da padre Mark Semehen, rettore della basilica ucraina cattolica di Santa Sofia, che porterà la sua testimonianza. Martedì 24, alle 19, a Santa Maria degli Angeli, la veglia ecumenica di prefettura.


    fonte
    Benedicat tibi Dominus et custodiat te!

  10. #20
    Cronista di CR L'avatar di gabrielearcangelo
    Data Registrazione
    Aug 2007
    Località
    Roma
    Messaggi
    3,665
    Azione cattolica: giovani e adulti in preghiera per la pace

    Una notte di preghiera, nel cuore di Roma, per chiedere la fine del conflitto in Ucraina. Il punto con l’analista geopolitico Emiliano Battisti.
    Le testimonianze degli inviati Vito D’Ettorre (Tv2000) e Andrea Nicastro (Corriere della Sera), intervenuto via Skype da Kiev

    All’inizio della Veglia Nikita è rimasto in piedi. Gli occhi chiari, attenti, stupiti. Lo sguardo perso tra i banchi della chiesa di Santi Ambrogio e Carlo al Corso. Erano quasi in trecento, sabato sera, i giovani e gli adulti coinvolti dal settore Giovani dell’ Azione cattolica di Roma nella Veglia per la pace. Una notte di preghiera per chiedere al Signore la fine del conflitto in Ucraina, il Paese di Nikita. La pace per il suo Donbass, per la sua famiglia a Kiev, per i suoi amici che non rispondono più alle telefonate. Lui ha 23 anni ed è in Italia da febbraio.

    «Stasera saliremo sulla
    barca in tempesta insieme agli apostoli – hanno detto Federica De Cristofano e Agnese Palmucci, responsabili dei Giovani di Ac di Roma – per gridare a Dio la nostra inquietudine per il dolore dei fratelli ucraini aggrediti e di tutte le vittime innocenti dei conflitti». Una Veglia, a quasi un anno dall’inizio dell’aggressione russa, che non ha dato risposte, ma ha stretto in comunione tante realtà, tra cui anche il Servizio diocesano per la pastorale giovanile, la Fuci, le Acli, alcuni giovani scout, Pax Christi, la Rete mondiale di preghiera per il Papa. «Sappiamo di avere idee diverse su come questa Pace potrà tornare – hanno continuato Federica e Agnese – ma siamo tutti uniti stasera, come credenti in Cristo, per mettere davanti al Padre tutte la sofferenza che la guerra genera. Certi che il Dio dell’impossibile ascolta i suoi figli». Era presente anche l’assessore alle Politiche Sociali di Roma Capitale Barbara Funari.

    La prima parte della Veglia
    è stata un crescendo di commozione. Emiliano Battisti, analista geopolitico, ha fatto il punto militare sulla guerra. «Non possiamo illuderci, purtroppo, che il cessate il fuoco sia vicino – ha sottolineato – ma dobbiamo restare nella complessità di questi eventi». Dopo di lui Vito D’Ettorre, inviato di guerra di Tv2000. «Tra le storie che non dimenticherò mai – ha raccontato ancora commosso – c’è quella di un sacerdote italiano, conosciuto in Ucraina all’inizio del conflitto. Era malato di tumore, e sapeva che in un Paese in guerra le cure oncologiche sono molto complicate, ma ha scelto di rimanere lì, accanto alla sua comunità». Poi il collegamento via Skype da Kiev con l’inviato speciale del Corriere della Sera Andrea Nicastro. «Fra mezz’ora scatterà il coprifuoco qui. In guerra si vede con i propri occhi l’orrore più grande, e davanti a tanto dolore si fa fatica a rimanere in piedi, si ha paura, ma si deve resistere e raccontare».

    Poi l’inizio del momento
    di preghiera, preparata dai giovani con canti, salmi, una meditazione sul brano di Vangelo, una breve pièce teatrale e poi l’adorazione eucaristica. Nel mezzo, una riflessione accompagnata dalla voce di tre ragazzi. «Dio ha senso pregarti per la Pace? Che futuro ti immagini? Ci hai abbandonato? Perché i bambini muoiono? Non vedo luce». Le domande registrate dai ragazzi hanno risuonato per tutta la chiesa. «Abbiamo affidato al Padre tutti i nostri perché, certi che Lui è sulla barca – ha detto don Eugenio Bruno, assistente diocesano dei Giovani di Ac -. Adesso tocca a noi “alzarci in piedi”, portare la luce dopo le tenebre della notte. È la Pasqua».

    Nikita ha preso in mano una busta piena di lumini e ha aiutato l’equipe Giovani a consegnarli ai presenti, prima di uscire sul sagrato della chiesa, dove ha ricevuto gli abbracci di tutti. Fuori ciascuno aveva in mano una piccola fiammella. Il canto finale, nel cuore di via del Corso, insieme alla benedizione, ha regalato un mandato importante: «Voi siete la Pace e la Luce del mondo».

    fonte
    Benedicat tibi Dominus et custodiat te!

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
>