Vienna, la certezza di Schönborn: "L'arrivo del Pontefice darà vita ad una festa della fede"
Dall’inviato
Bruno Volpe
VIENNA - Il Cardinale Arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn (nella foto), a tutto campo: dall’arrivo di Benedetto XVI al maltempo, dal motu proprio sulla Messa in latino alla scomparsa di Luciano Pavarotti (“un grande artista”), passando per il clima, che non finisce di fare le bizze ("chiediamo un miracolo, che finisca di piovere”, dice ridendo il porporato). “Quella del Papa - ha sottolineato Schönborn durante un’affollata conferenza stampa - sarà una festa della fede, un pellegrinaggio; è perciò sbagliato definire una semplice visita quella che il Pontefice ha deciso di fare in Austria”. Un pellegrinaggio sull’esito del quale il Cardinale non se la sente di sbilanciarsi: "Non so cosa lascerà la presenza del Papa, non ho l'elettrocardiogramma per esaminare il cuore degli austriaci, ma sono convinto che il Santo Padre lascerà il segno". Il porporato, interpellato dai giornalisti, è intervenuto anche sulle polemiche relative alla Radio Maryja polacca: "Premesso che la cosa non è di mia competenza ma di quella dei vescovi polacchi, racconto un aneddoto: un rabbino mi ha chiesto di scrivere ai responsabili di questa emittente, che tiene una condotta antisemita, per chiedere se sia giusto e sensato che direttore abbia posizioni antigiudee quando ha poi intitolato la Radio a Maria che, come è noto, era ebrea". Un cronista ha chiesto a Schönborn la sua opinione sui casi di pedofilia nel clero: "Non e' la sede adatta per parlarne; in ogni caso, la Chiesa fa tutto quello che può per limitare i danni e condannare il fenomeno". Da parte del Cardinale, uno dei porporati più vicini alle posizioni di Benedetto XVI, pure un accenno all’entrata in vigore, il 14 settembre, del motu proprio per la liberalizzazione della Messa in latino secondo il rito di San Pio V così come modificato da Giovanni XXIII. "Qui a Vienna, grazie al Cardinale König, in tema di messa tridentina non abbiamo mai avuto problemi, la celebriamo regolarmente, e per questo riteniamo che sia quanto mai opportuno che i preti sappiano sempre meglio il latino. In quanto alle critiche di antisemitismo al messale tridentino e al motu proprio, esse non hanno ragione di esistere: l’invocazione per la conversione dei “perfidi giudei” è già stata abrogata da tempo”. Intanto si apprende che a Mariazell saranno presenti 70 cardinali e vescovi di Polonia, Cecoslovacchia, Slovenia, Croazia, Sud Tirolo e Italia.
In Austria il Santo Padre troverà il fratello Georg con uno sguardo a Mosca
Dall’inviata
Angela Ambrogetti
VIENNA - Non sarà solo un pellegrinaggio in Austria, ma anche un incontro di famiglia per Benedetto XVI. A Vienna ci sarà infatti pure Georg Ratzinger. Dopo aver trascorso qualche tempo a Castel Gandolfo, il fratello del Papa è rientrato a Regensburg la scorsa settimana rinunciando al concerto di martedì sera della Orchestra sinfonica di Basmberga, pur di essere a Mariazzell con Benedetto. In effetti i fratelli Ratzinger sono molto legati all’Austria e in particolare al Santuario mariano di Mariazell che compie 850 anni. Le origini della famiglia Ratzinger rimandano alla cultura austriaca, e del periodo vissuto a Traunstein il Papa ricorda l’atmosfera “salisburghese” impregnata di Mozart. Nella lettera inviata alle diocesi austriache, Benedetto ricorda proprio la grande passione familiare per i pellegrinaggi ai santuari bavaresi ma anche austriaci : ”Amo questo Paese, che mi è vicino dalla mia infanzia, dal tempo delle passeggiate domenicali, che all’inizio degli anni trenta facevamo con nostra madre a Ostermiething, a Sankt Radegund e in altri luoghi sulla sponda austriaca del Salzach. Nella mia cappella privata, c'è una copia della Madre di Dio di Mariazell, che papa Giovanni Paolo II portò a casa proprio da lì. Quando prego il mio breviario o rimango nella cappella per pregare, mi guarda il volto buono della Madre di Dio di Mariazell, e allo stesso tempo sento qualcosa della sicurezza che viene trasmessa dalla familiare figura di san Giuseppe al Bambino Gesù. Ecco così che con i santi, è sempre con me anche l’Austria, il Paese nel cuore centrale dell’Europa, che ha dato alla fede forme così multiple e luminose, da toccare persino uomini, che non o non più condividono la fede, ma amano la bellezza che essa ha prodotto”. Per i fratelli Ratzinger sarà un po’ come tornare ai tempi felici dell’infanzia. Intanto Vienna si prepara all’arrivo del Papa anche attraverso i diffusissimi giornali parrocchiali e diocesani. Nella cattedrale di Santo Stefano i fedeli possono trovare il settimanale della parrocchia “Pfarrblatt”, che fin dalla primavera ha preparato i parrocchiani alla visita con articoli e interviste dedicate al magistero e alla persona di Benedetto XVI. Certo, l’Austria del 2007 non ha più l’atmosfera di serena cattolicità dei tempi del giovane Ratzinger. Vienna ospita numerose istituzioni internazionali, e nella città vivono molti immigrati, e si costruiscono nuovi musei. Ma appena usciti di città l’atmosfera dei santuari e delle abbazie riporta il visitatore indietro nel tempo. E a collegare i cattolici ci sono i tanti giornali diocesani come Der Sonntag in Corinzia, o Kirchenzeitung a Linz. Saranno il canale di diffusione del messaggio del Papa in ogni parte della nazione, insieme alle molte radio cattoliche locali, la maggior parte delle quali impegnatissime sul fronte dell’ecumenismo. Del resto fu proprio il monastero cistercense di Heiligenkreutz, che il Papa visiterà domenica pomeriggio, il luogo dove si riuscì quasi a concretizzare l’incontro tra Giovanni Paolo II e Alessio II, patriarca di Mosca. Chissà che questo pellegrinaggio nel santuario mariano di Marizzell, caro a germanici e slavi, non porti il frutto di un incontro tra Roma e Mosca.
fonte (di entrambi gli articoli): www.papanews.it