Cerimoniale dei Vescovi (1984)
984. Il calice e la patena che sono usati nella messa per l'offerta, la consacrazione e la comunione del pane e del vino , diventano «vasi sacri» in forza della loro destinazione esclusiva e permanente alla celebrazione dell'eucaristia .
985. L'intenzione di destinare questi vasi unicamente alla celebrazione dell'eucaristia viene manifestata dinanzi alla comunità dei fedeli con una particolare benedizione. Tale benedizione viene lodevolmente impartita durante la messa .
986. Qualunque sacerdote può benedire il calice e la patena, purché l'uno e l'altro siano fatti secondo le disposizioni date in "Principi e norme per l'uso dei Messale Romano” I.
987. Se si deve benedire soltanto il calice o la patena, si adattino opportunamente i testi del “Pontificale Romano” .
Principi e norme per l'uso del Messale Romano
290. I vasi sacri siano di materia solida e nobile, secondo la comune valutazione di ogni regione. La cosa è rimessa al giudizio della Conferenza Episcopale. Tuttavia si preferiscano materie che non si rompano né si deteriorino facilmente.
291. I calici e gli altri vasi destinati a contenere il Sangue del Signore, abbiano la coppa fatta di una materia che non assorba i liquidi. La base del calice può essere fatta con materie diverse, solide e decorose.
292. I vasi sacri che servono a contenere le ostie, come la patena, la pisside, la teca, l’ostensorio e altri analoghi, si possono fabbricare anche con altre materie, tra quelle più apprezzate nelle varie regioni, come ad esempio l’avorio o alcuni legni particolarmente duri, sempre che siano adatti all’uso sacro.
293. Per la consacrazione delle ostie, si può convenientemente usare un ‘unica patena grande, sopra la quale si pone il pane sia per il sacerdote, sia per i ministri e i fedeli.
294. I vasi sacri di metallo siano abitualmente dorati all’interno, se il metallo è ossidabile; se invece sono di metallo inossidabile, e più nobile che l’oro, la doratura non è necessaria.
295. Per quanto riguarda la forma dei vasi sacri, è compito dell’artista confezionarli nel modo più conveniente secondo gli usi delle singole regioni, purché siano adatti all’uso liturgico cui sono destinati.
296. Per la benedizione dei vasi sacri, si osservino i riti prescritti nei libri liturgici.