
Originariamente Scritto da
Napoleone
Solita eresia liturgico-modernista: la comunione non è spirituale ma materiale. Per cui essa deve esprimersi nell'unica forma che la può significare, ossia praticamente. Ergo: la comunione della Chiesa è l'assemblea dei fedeli che risponde alla messa, in mancanza della quale, non ha senso la messa, in quanto non c'è la Chiesa, la confessione va fatta in pubblico, altrimenti non c'è la Chiesa che celebra il sacramento, ma solo due singoli, la messa va fatta concelebrando con tutto il clero, perchè l'unità del sacerdozio è intesa come la compresenza nella stessa stanza. Questa visione liturgica va per la maggiore, ma deriva da una nozione eretica. Essa ha alla base un concetto di ecclesialità modernista, e non cattolico. Ossia la Chiesa non è pensata come il Corpo Mistico di Cristo, in cui Egli è il capo e gli uomini sono le membra operanti, dove non vi è azione del capo o delle membra che non sia azione anche di tutto il corpo; bensì si pensa che la Chiesa sia la comunità di fedeli riunita (e si noti come ci si riferisce spesso al termine di Chiesa locale...), in cui la comunione non è spirituale, ossia l'essere una cosa sola in Cristo, un solo corpo, ma materiale, ossia l'essere una "comunità". Deriva sociologica della religione. La religone come partecipazione sociale. Pertanto, non si può credere che un prete che celebra solo, sia Cristo (tutto il Corpo Mistico, ossia la Chiesa) che celebra, ma è necessario che vi sia l'assemblea, che tradizionalmente è intesa come un simbolo della Chiesa (si consideri come tra i fedli, molti non siano in comunione con il Corpo Mistico, a causa del peccato o di varie censure...), ma che da questi è considerata come la Chiesa stessa. Da qui la necessità delle confessioni pubbliche (che erano invocate dai liturgisti negli anni '70), la necessità di tradurre simboli (come la concelebrazione) in pratiche efficaci in se stesse. La liturgia è per definizione la preghiera di Cristo al Padre. Ossia la preghiera (pubblica) che il corpo di Cristo, in unione con Lui, rivolge al Padre, per mezzo dello Spirito Santo. Rendere la liturgia una questione di popolo, significa non comprendere, o negare, questo dogma essenziale. In ciò notiamo il procedimento di tutte le eresie: aversio a Deo, et conversio ad creaturas. Ci si discosta da Dio, e dal concetto di "spirituale", per avvicinarsi all'immanenza, e al concetto di "materiale".