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Discussione: Enzo Bianchi e la Comunità di Bose

  1. #1
    Veterano di CR L'avatar di Garsel
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    Enzo Bianchi e la Comunità di Bose

    Se Enzo Bianchi e la Comunità di Base stanno, legittimamente, antipatici a qualcuno occorrerebbe almeno che le informazioni fossero esatte.

    Si parla "sincretismo" di questa comunità ecumenica.

    Se a partire dalla lettura di qualche suo libro, magari dell'ultimo libro, volete fare delle osservazioni, ve ne sarei molto grato. Si potrebbe anche abbozzare qualche nota sulla biografia.

  2. #2
    Veterano di CR L'avatar di Garsel
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    l'ecumenismo che si pratica a Bose è stato condannato da tutti i Papi ed il Magistero di sempre, nonchè dal diritto canonico che proibisce la communicazione in sacris che spesso sembra verificarsi all'interno del monastero.
    La "communicatio in sacris" che riguarda i membri protestanti della comunità che prendono la comunione alla messa è esplicitamente approvata per questo caso dall'autorità ecclesiastica cattolica, conformemente al decreto Unitatis redintegratio del Concilio Vaticano II e ai conseguenti canoni.

    Quindi, prima di lanciare un'accusa specifica ti conviene documentarti.

    Altri esempi dell'"ecumenismo condannato" li sto attendendo.

  3. #3
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    c.j.c.

    "Can. 844 - §1. I ministri cattolici amministrano lecitamente i sacramenti ai soli fedeli cattolici, i quali parimenti li ricevono lecitamente dai soli ministri cattolici, salve le disposizioni dei §§2, 3 e 4 di questo canone e del can. 861, §2.
    §2. Ogni qualvolta una necessità lo esiga o una vera utilità spirituale lo consigli e purché sia evitato il pericolo di errore o di indifferentismo, è lecito ai fedeli, ai quali sia fisicamente o moralmente impossibile accedere al ministro cattolico, ricevere i sacramenti della penitenza, dell'Eucaristia e dell'unzione degli infermi da ministri non cattolici, nella cui Chiesa sono validi i predetti sacramenti.
    §3. I ministri cattolici amministrano lecitamente i sacramenti della penitenza, dell'Eucaristia e dell'unzione degli infermi ai membri delle Chiese orientali, che non hanno comunione piena con la Chiesa cattolica, qualora li richiedano spontaneamente e siano ben disposti; ciò vale anche per i membri delle altre Chiese, le quali, a giudizio della Sede Apostolica, relativamente ai sacramenti in questione, si trovino nella stessa condizione delle predette Chiese orientali."

    Questa è la disposizione del Codice di diritto canonico poco fa riportata da Canonista.
    Non mi sembra che si possa applicare alla "communicatio in sacris" coi fratelli delle comunità ecclesiali protestanti che sarebbe praticata presso Bianchi.
    Non è detto quale sia l'autorità ecclesiatica cattolica che avrebbe dato una siffatta "autorizzazione", ma è chiaro che, se così fosse, la cosa andrebbe rivista al più presto (errare umanum est...).
    Ultima modifica di justum; 12-07-2007 alle 14:14

  4. #4
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    c'é anche il paragrafo 4 dello stesso art. 844:

    §4. Se vi sia pericolo di morte o qualora, a giudizio del Vescovo diocesano o della Conferenza Episcopale, incombesse altra grave necessità, i ministri cattolici amministrano lecitamente i medesimi sacramenti anche agli altri cristiani che non hanno piena comunione con la Chiesa cattolica, i quali non possano accedere al ministro della propria comunità e li chiedano spontaneamente, purché manifestino, circa questi sacramenti, la fede cattolica e siano ben disposti.

    del quale raccomando di focalizzare bene e soprattutto le ultime dodici parole.

  5. #5
    Veterano di CR L'avatar di Garsel
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    Io a Bose ci sono stato. Non mi è piaciuto tutto della liturgia... ma sicuramente era una messa cattolica.

    Il rispetto delle regole delle Chiese e comunità d'appartenenza (i monaci restano sottomessi alla loro legittima autorità della rispettiva confessione di ciascuno) è tale che il metropolita Emilianos, che è membro della comunità, non si comunica a Bose per non contravvenire ai canoni della Chiesa ortodossa.

    Non vedo perché continuiamo a mettere "abate" e "monaci" tra virgolette. Mi sembra una grossa mancanza di rispetto verso chi ha fatto promessa di castità, stabilità eccetera, cattolici o meno che siano (non è necessario essere cattolici per essere monaci, no? Se avete dubbi andate all'Athos...).

    Penso che si ritenga di poter applicare il detto canone dal momento che i monaci, essendo legati alla comunità, non potrebbero di fatto comunicarsi regolarmente in altro modo. Non capisco poi come fai a giudicare che quei monaci "non condividono la fede cattolica" sull'eucaristia: gliel'hai chiesto tu? In ogni caso, fino a prova contraria dobbiamo rispettare la valutazione che ha legittimamente fatto l'autorità preposta ("a giudizio dell'Ordinario").

    Ma occorre anche un'altra valutazione: Bose non è una parrocchietta sperduta con un vescovo distratto... è una realtà di fama nazionale e mondiale. Se ci fossero degli abusi sarebbero di tale evidenza di fronte a tutti che il Vaticano non potrebbe fare a meno di reprimerli. Invece (nonostante qualche zelante abbia fatto tutte le segnalazioni che riteneva opportune) non si è mai dato nulla del genere.

  6. #6
    Iuris Utriusque Doctor L'avatar di Canonista
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    Vorrei precisare che Bose e Taizè, a parte lo spirito ecumenico che le anima, sono due comunità completamente differenti fra loro.

    Taizè è una comunità di diverse confessioni protestanti con al suo interno una componente cattolica, tra cui l'attuale Frere Alois, successore di Frere Roger.
    C'è molta libertà sull'interpretazione del cristianesimo e quindi anche dei sacramenti e della Messa, cioè ogni monaco è libero di credere cosa è l'Eucarestia, anche se frere Roger credeva personalmente nella reale presenza di Cristo.

    Bose è invece una comunità cattolica, seppure non riconosciuta per i motivi che vi ho detto, che si ispira al monachesimo occidentale e orientale del I millennio della Chiesa indivisa. Quindi assolutamente non si discute sui sacramenti, sulla Messa, sulla Tradizione che sono quelli della Chiesa Cattolica (e Ortodossa).
    Tutti i monaci e le monache prendono i tre voti di povertà, castità e obbedienza e cinque di loro sono presbiteri cattolici e celebrano ovviamente la Messa.

    In questo thread ho citato Taizè e il riconoscimento positivo che Papa Giovanni Paolo II ha espresso nei suoi confronti per dire che se Taizè e Frere Roger erano-sono tenuti in ottima considerazione e a loro viene concessa l'Eucarestia, Bose è decisamente molto più in linea con la Chiesa e il suo Magistero.

    Quindi evitate di fare attacchi o critiche inutili.
    Ultima modifica di Canonista; 13-07-2007 alle 16:09

  7. #7
    pippobruco
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    Cosa significa essere cattolici se non professare appunto la fede cattolica? Se io mi faccio chiamare piccione ma poi professo la fede cattolica sarò sempre un piccione ma un piccione cattolico. In senso allargato intendo, non solo alla fede sull'eucarestia.

    Nota: questo messaggio è scherzoso, prendetelo per tale.

  8. #8
    Fides et Ratio
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    Citazione Originariamente Scritto da pippobruco Visualizza Messaggio
    Cosa significa per un monaco evangelico andare a messa? Crede o no al sacrificio eucaristico? Questo è il punto secondo me, il resto è contorno.

    certo che, "MONACO" ed "EVANGELICO" , stando all'eretica teoria della predestinazione, appaiono quale contraddizione in termini.

    A che valgono le orazioni, le penitenze, le rinunzie, quando ci si salverebbe solo per fede, ed il nostro destino sarebbe già scritto ed immutabile?

    Il calvinismo è de facto, incompatibile con una vita monastica, in quanto il monaco contemplativo ha un suo compito di mediazione fra Dio e l'uomo, e la sua vita è incentrata sulla preghiera, piuttosto inutile, secondo il verbo abominevole di Giovanni Calvino.

    Ora, siccome la Chiesa non ha riprovato nè condannato le suddette "Comunità Ecumeniche", lungi da ma porre in essere una riprovazione che non ho l'autorità di esprimere, ma, personalmente, piuttosto di andare a cercare Dio a Taizè o a Bose, preferirei, in tutta libertà, farmi un gradevole tuor eno-gastronomico nei siti circostanti...
    Ultima modifica di Fides et Ratio; 26-07-2007 alle 15:21

  9. #9
    Iscritto L'avatar di Danilo
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    A Bose contavo di andarci a breve, ora mi state facendo preoccupare.

  10. #10
    Iuris Utriusque Doctor L'avatar di Canonista
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    Vi pregherei di leggere tutto il thread prima di postare sempre le solite domande e/o affermazioni.

    Comunque, riassumendo:

    Innanzitutto a Bose bisogna distinguere ciò che è formale e quindi può essere riconosciuto (secondo le leggi della Chiesa Cattolica Romana) da ciò che è sostanza.

    Se infatti guardiamo solo la forma, Bose è una comunità monastica ecumenica in quanto accetta uomini e donne dalle diverse denominazioni cristiane che vogliono vivere una vita monastica nel celibato.
    Per questo motivo non può essere riconosciuta dalla Chiesa Cattolica.

    Ma nella sostanza, i monaci di Bose professano, vivono, insegnano e celebrano la vera fede cattolica secondo la Tradizione.

    Ovviamente questa scelta è anche data dal fatto che volendo essere una comunità ponte e imparziale per il dialogo fra i cristiani, la scelta di non aderire FORMALMENTE a nessuna delle confessioni cristiane, la svincola e la rende più snella e indipendente nel dialogo.
    Ma tale comunità è pienamente cattolica nella SOSTANZA.

    Mi fa davvero ridere il leggere l'affermazione che a Bose si perde la fede, specialmente quando sono fatte da persone che non sono mai state a Bose.
    Trascorrete almeno una giornata a Bose, poi ne riparliamo...

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