
Originariamente Scritto da
Gulliver...
Sta facendo un gran mischione questo pomeriggio tra varie fonti che leggo ahah
Riccardo Larini alla domanda di un utente oggi ha scritto questo:
«Quello che so per certo è che l'ipotesi Cellole è stata discussa per mesi dietro le quinte, quindi approvata da Parolin e da Enzo, ma quando si è giunti a definire i dettagli, sono state inserite una serie di clausole che l'hanno resa improponibile: 1) invece di un comodato perpetuo o a scadenza lunga, è stato scritto che l'economo di Bose (che è la persona forse più ostile in assoluto a Bianchi) avrebbe avuto facoltà in qualsiasi momento, senza spiegazioni, di revocare il comodato, 2) dal comodato venivano esclusi i terreni, impedendo in tal modo la coltivazione dei campi per il sostentamento, 3) contrariamente agli accordi tra Segreteria di Stato ed Enzo, si è tentato di togliere i diritti di partecipazione al capitolo a chi si fosse unito a Enzo, anche se con il consenso del priore, 4) oltre a negare l'uso del nome di Bose, a chi fosse andato a Cellole si imponeva di non poter dire di fare vita monastica, ma di essere lì solo per accudire Enzo Bianchi. A fronte di tutto questo, Enzo ha comunicato per iscritto il 4 febbraio che non poteva accettare queste condizioni, e si è appellato al Papa. I comunicati della comunità che spiegavano il suo imminente trasferimento a Cellole sono successivi a questa data, e non menzionano in alcun modo né il rifiuto già avvenuto da parte di Enzo, né il suo ulteriore essersi appellato. A quanto pare, e malgrado il nuovo, triste comunicato odierno, il Papa sta cercando soluzioni più consone alla pace e alla riconciliazione (sicuramente molto lontane nel tempo) rispetto alla completa umiliazione di una parte. Da molte fonti parrebbe davvero che si sia vicini a una svolta. Non ne conosco i contenuti, ovviamente».
Da queste parole, secondo me molto attendibili e sicuramente più di quelle di Melloni, emerge che Enzo Bianchi non ha sic et simpliciter rifiutato di obbedire al decreto, ma che il problema rimane l'applicabilità dell'ordine rispetto alle sue condizioni di salute attuali. La negoziazione è su aspetti pratici del suo allontanamento.
A ogni modo, cari compagni di discussione, l'appello di Enzo Bianchi al papa può aver senso solo supponendo che il decreto non sia farina del sacco del pontefice. Se Enzo Bianchi inoltra quest'appello a Francesco è perché SA che le cose stanno come finora ho supposto io.
P.S. L'economo è il monaco Guido Dotti, un veterano della comunità.